Il Monte Medolano

Monte Medolano, profilo

Il Monte Medolano è la prima conformazione morenica che si protrae nella Piana di Medole. 

Nonostante l’ esigua altezza, grazie alla sua posizione, ha da sempre rappresentato un importante punto strategico per il controllo di tutta quell’area, detta Piana di Medole, che fino ai primi del ‘900 rimaneva ancora una brughiera attraversata da filari di gelsi. La naturale disposizione morfologica la portò ad essere lo scenario ove si svolsero importanti eventi bellici. 

Il 9 ottobre 1706 durante la Guerra di Successione Spagnola le armate spagnole del Principe Filippo d’Assia Cassel combatterono nella pianura attorno al Monte contro l’esercito Francese condotto al Conte Medavy, il quale ebbe la meglio. 

All’alba del 5 agosto 1796 durante l’invasione Napoleonica, francesi e austriaci si scontarono nei presi del Monte Medolano, sul quale aveva preso posizione il Generale austriaco Wurmser. Il Generale Verdier, al comando dei cavalleggeri napoleonici diresse il suo attacco verso il monte conquistandolo a distanza di poche ore. 

In questa battaglia, Bonaparte sperimenta la tattica della“manoeuvre sur le derrières”, che diverrà la chiave decisiva dei futuri successi militari napoleonici. 

A distanza di 63 anni, la mattino del 24 giugno 1859 il Maresciallo di Francia Mac-Mahon al comando del II corpo d’armata, spostandosi dalla posizione di Castiglione delle Stiviere verso Cavriana, si imbatté nell’esercito austriaco nei pressi di Cà Morino. Il Maresciallo si sposto immediatamente sul Monte Medolano da dove poté osservare e dirigere l’intero attacco. 

Questi avvenimenti sono commemorati con una lapide affissa alla casa padronale della vicina “Corte della Barcaccia”. 

 

Questo luogo rappresenta un sito fondamentale della nostra memoria storica, ove grazie alla gentile concessione delle Signora Perteghella Emilia e al contributo dei volontari dell’Associazione Storica Medolese, è possibile ora accedere nel rispettoso ricordo di quegli avvenimenti che 150 anni orsono sconvolsero e resero allo stesso tempo possibile l’Italia.