Palazzo Zappaglia, oggi canonica parrocchiale, è un edificio situato nell’attuale via G. Garibaldi tra la sede Municipale e l’ottocentesco Filandone della seta.
Della famiglia Zappaglia è certa la presenza a Medole dal XIV secolo dove risiedeva e amministrava i vasti possedimenti disseminati tra Medole, Ceresara (a San Lazzaro dove possedevano la corte Gonzaghesca di San Lazzaro), San Martino Gusnago e Castiglione delle Siviere.
Il 28 giugno 1543 ha corso nel castello di Medole l’incontro tra Ferrante Gonzaga, il cardinale Ercole Gonzaga e Margherita Paleologa, per legittimare al figlio di questa ultima (Francesco), la duplice investitura nei titoli di Duca di Mantova e Marchese del Monferrato, oltre a definire gli accordi per le sue future nozze con Catterina, nipote dell’imperatore (figlia di Ferdinando Re dei Romani).
In questa occasione l’imperatore soggiorna in questa dimora e per gratitudine nomina Francesco Zappaglia Cavaliere del Sacro Romano Impero.
Nel luglio 1580 nella stessa stanza alloggerà il futuro San Carlo Borromeo in visita pastorale quale Vescovo di Milano (forse anche durante una visita successiva nel 1582).
Successivamente nel 1686 Il duca Ferdinando Carlo Gonzaga concesse il titolo di Conte agli Zappaglia trasmissibile in linea maschile primogenita.
Il 1 dicembre 1724 il notaio Giuseppe Guidi stipula la permuta di alcuni beni della parrocchia con il palazzo che verrà adibito a casa canonica.
Tornando al palazzo possiamo dire che la sua origine e certamente legata al XV secolo quando, secondo lo scrivente, l’edificio è stato edificato ex novo.
Ad oggi la struttura ha un aspetto esterno dimesso dovuto ai rimaneggiamenti, tra cui il più visibile è la chiusura del loggiato al piano terreno.
La facciata esterna presenta un piccolo avancorpo con due tracce di lesene agli angoli e nella parte principale risalta la scansione data dalle quattro arcate della loggia. La struttura interna, escludendo i rimaneggiamenti recenti, rileva una pianta chiara e disegnata che denota il carattere di fabbrica costruita ex novo e non per composizione di precedenti costruzioni come spesso avveniva.
La loggia originariamente doveva essere uno spazio aperto decorato interamente a graticcio di vite, edere e altre piante.
Al piano superiore la scala permette l’accesso allo spazio al di sopra del portico, dando accesso ad un grande salone (forse originariamente uno spazio aperto) decorato con un fregio zoomorfo posto tutto attorno alla stanza. Nel fondo, verso la strada di ingresso, è ricavato uno stanzino o studiolo con una decorazione in ottimo stato di conservazione che imita un “padiglione” con colonne e festoni floreali.
Come al piano inferiore anche al primo piano lo spazio retrostante è suddiviso in tre stanze rettangolari. Ogni stanza presenta ben visibile i resti delle decorazioni parietali presenti e differenti per ogni ambiente, e i soffitti lignei a cassettoni
L’ultimo ambiente dove oggi è custodito l’archivio parrocchiale doveva essere la stanza più importante e probabilmente la stanza da letto principale dove possiamo ammirare lo splendido camino in stucco con trabeazione floreale e stemma della famiglia Zappaglia sulla cappa. In questo ambiente resta perfettamente conservato il soffitto ligneo a cassettoni e decorato con rosette in stucco.