Il complesso rurale di San Damaso è situato nella campagna ad est del paese di Medole, sulla vecchia strada che porta a Guidizzolo.
Il un documento emesso da Papa Alessandro II il 12 maggio 1072, enumerando i beni del Monastero di S. Prospero di Reggio, si scorge la cappella di San Damiano in Medole donata da Umberto Conte di Parma al detto Monastero. In un documento leggermente successivo datato 9 settembre 1090, lo stesso Conte Umberto nomina tra i suoi beni in Medole, la cappella di San Dalmazio, che afferma già aver donato al Monastero di S. Prospero.
In questi documenti viene nominata la cappella, con la casa annessa e l’orto pertinente quasi ad identificarla come un piccolo eremo, comunque posto sulla vecchia strada che collegava a Guidizzolo.
Nel Catasto Napoleonico si vede che la conformazione è già pressoché come quella attuale.
L’edificio religioso, secondo lo Zanucchi risulta riedificato dalle fondazioni in seguito alle invasioni di Enrico IV nel 1412, e deve aver acquistato il suo aspetto attuale, come tutti gli altri edifici, dopo il passaggio di proprietà tra il ‘700 e l’800. Nell’aspetto interno la chiesa presenta un ciclo di decorativo di effetto, realizzato da Carlo imperatori e da Rosolino Bocchi nel 1910.
Il resto del complesso architettonico presenta ancora tracce di decorazioni parietali e vetrate in stile Liberty, risalenti anch’esse ai primi del novecento, per mano dell’allora proprietario Antonio Coffani.
All’interno del complesso architettonico si potevano ritrovare alcuni elementi di epoca romana come alcuni capitelli, forse provenienti da un vicino sito archeologico, oppure come alcuni ipotizzano, autoctoni, attribuendo a questo sito un origine quale luogo di culto pagano. Questa resta una ipotesi non avvalorabile da fonti certe.
Oggi la borgata versa in condizioni di abbandono e decadimento, con il recente crollo di parte della chiesa che ha irrimediabilmente distrutto parte delle decorazioni parietali.