Il centro abitato di Medole è caratterizzato da un tessuto urbano di notevole interesse per la presenza di un numero notevole di residenze signorili e nobiliari edificate per lo più tra il XIV e il XIX secolo.
La maggior parte delle grandi residenze costruite durante il XVII e XVIII secolo sono caratterizzate dalla presenza dei grandi portali marmorei di accesso che in questo paese hanno una altissima concentrazione.
Queste voluttuose sculture, realizzate con i vicini marmi bresciani, spiccano quali elementi di rilievo all’interno delle facciate degli edifici del borgo, assumendo un ruolo distintivo per le famiglie che vi esponevano gli splendidi blasoni marmorei.
Palazzo Scaratti-Minelli_ Originaria residenza della famiglia Scaratti, ora proprietà della parrocchia di Medole, eseguito sul finire del XVIII secolo, raggiunge l’assetto odierno attraverso l’accorpamento di edifici preesistenti.
Il complesso si pone in modo austero ed equilibrato sulla piazza, sottolineando le emergenze quali il portale marmoreo in bugnato con il relativo balcone e le modanature delle aperture del piano nobile.
All’interno un imponente scalone collega gli ambienti variamente decorati.
Palazzo Zappaglia_ L’attuale canonica e originaria residenza quattrocentesca della famiglia dei conti Zappaglia è situato in prossimità del centro nella contrada degli Zappaglia. Il complesso originariamente era dotato di un portico al pian terreno, oggi visibile ma occluso, e di una serie di ambiente che presentano ancora oggi decorazioni cinquecentesche di notevole pregio. In questa residenza dormirono l’Imperatore Carlo V durante il soggiorno nel paese e in tempi successivi San Carlo Borromeo in visita pastorale nella cittadina.
Palazzo Ceni-Rigotto_ Residenza della famiglia De Mori da Ceno, assume l’odierno aspetto alla metà del ‘700 attraverso l’unificazione di due edifici cinquecenteschi. Il prospetto si presenta prettamente neoclassico, suddiviso in specchiature, demarcate da lesene, al cui interno si sviluppano le aperture coronate da un possente timpano.
Tra i gli illustri discendenti della Nobile famiglia Ceni si annovera il novelliere Ascanio De Mori Da Ceno, amico del Tasso e governatore alle dipendenze del casato dei Gonzaga.